Poesia ai Santi Cosma e Damiano

Sciolgasi in questo giorno
la lingua in dolce canto
a Dio con i suoi Santi
rendiamo degno onor.

Erano Cosimo e Damiano
uomini di valore,
la fede nel Signore
accese il loro cuore.

Egea fu la città
dei nobili natali,
li riconobbe tali
e degni d’ogni onor.

Conobbe, Diocleziano,
l’empio imperatore,
quell’infinito amore
che avevan per Gesù.

Massimiliano anch’esso,
collega dell’imperatore,
da uomo assai severo
i Medici punì.

Lisìa, il gran prefetto,
sapendo i loro fatti,
li prese come matti
a causa di Gesù.

E gli comanda allora
lasciar la professione
e poi la religione
di Dio abbandonar.

A ciò con gran fortezza
rispose Damiano:
“Non temo la tua mano
ma quella del Signor”.

E Cosimo a sua volta
rispose con franchezza:
“Non temo la tua altezza,
non temo il tuo furor”.

Ma non sapete voi
come Diocleziano
ed anche Massimiliano
punirono la fè.

Inizia la tortura Lysia,
gran prefetto,
ma a chi ha fede in petto
strapparla non si può.

Comanda in quell’istante
che siano legati
percossi e poi gettati
nel più profondo mar.

Ma il nostro grande Dio
con la potente mano
Cosimo e Damiano
sottrasse al rio furor.

E dai legami sciolti
uscirono dal mare
e si diedero a cantare
un inno al Dio d’amor.

Ma il fiero Lysia allora
li crede ancor più rei
e giura sugli dei
che debbano morir.

In carcere condotti
furono i Santi nostri
guardati da quei mostri
di odio e di empietà.

Così dopo tre giorni
comanda Lysia, l’empio,
si faccia un fuoco ardente
che i corpi brucerà.

Ma il fuoco che divora
scansava quelle membra
e par che la fiamma voglia
i copri rispettar.

“A più crudel tortura”
esclama allor furente
Lysia intransigente
che li vuole piegar.

E infine fu la scure
a troncar la loro testa
spegnendo la lor vita
Li accolse Dio nel cielo.

Ora facciamo noi tesoro
dell’esempio che fu dato
se con fede hai combattuto
il Signor ti premierà.

Fu divina la virtù sia
di Cosimo e Damiano
e il Signore noi lodiamo
per la loro Santità.

Ora leviamo il nostro canto
ora alziamo le nostre mani
tutti quanti orsù invochiamo
VIVA COSIMO E DAMIANO.